La credenziale del pellegrino
Uno strumento che differenzia un viaggio da un pellegrinaggio
Pubblicato il: 02-02-2021
Un pellegrino si mette in viaggio quando ha una meta da raggiungere. Prima può dunque esserci un’idea di meta che va piano piano definendosi e pianificandosi per portare a termine il progetto che è nato nel cuore. Si passa all’organizzazione dei diversi elementi: le tappe del cammino da fare, gli eventuali spostamenti con altri mezzi, i luoghi dove dormire…
Sarà poi soprattutto il cuore a fare il resto: se non c’è un desiderio che spinge il cuore (e le gambe) al di là di ostacoli e fatica, difficilmente si arriva a termine. Esattamente come in tutte le cose.
C’è un elemento particolare che caratterizza fin dai secoli antichi il pellegrino, perché ne definisce lo status: è la “carta del pellegrino” o credenziale, un documento che attesta le tappe del cammino intrapreso con spirito di penitenza, soprattutto un tempo, mentre oggi viene riconosciuto il pellegrinaggio (considerato altro da un viaggio).
Solitamente la credenziale diviene anche un ricordo prezioso perché segnata, tappa dopo tappa, con i timbri dei luoghi raggiunti: l’itinerario si costruisce così timbro dopo timbro a testimonianza dei passaggi esteriori, ma che in realtà celano i passaggi interiori che ogni animo compie, soprattutto in un tempo dedicato alla preghiera e alla riflessione come può essere un pellegrinaggio.
Per questo la Fondazione Homo Viator San Teobaldo, promotrice dell’antica via Romea Strata percorsa fin dall’antichità dal Mar Baltico a Roma, ha realizzato una credenziale ad hoc da presentare a Roma per ricevere il Testimonium, cioè il documento che ufficializza il compimento del pellegrinaggio fino alla città eterna.
E’ possibile richiederla alla Fondazione al seguente link https://www.romeastrata.org/merchandising/carta-del-pellegrino/