Un cammino di passi per riscoprire i luoghi del cuore
Racconto di una moderna pellegrina tra Nonantola e Croce Arcana
Pubblicato il: 02-02-2021
“Da Nonantola alla Croce Arcana la natura ci regala perle sconosciute. Bisogna vederle per capire cosa intendo”. Nonna Lucia concludeva sempre così il racconto delle sue avventure da bambina lasciandomi nel cuore il desiderio di incontrare davvero quei luoghi, fatti di natura, ma anche di tradizioni. Dopo aver rimandato a lungo, ho deciso di partire.
Ho chiesto qualche giorno di ferie al lavoro: in un autunno segnato da molte incertezze per la situazione pandemica globale, avevo bisogno di fermarmi e pensare. Rimettere in ordine le idee è uno dei primi benefici che riceviamo quando ci dedichiamo del tempo e infatti già durante il viaggio da Vicenza a Nonantola mi è parso di entrare in un’altra dimensione. Ho scelto di camminare lungo la Romea Strata, la via di pellegrinaggio percorsa fin dall’antichità dal Mar Baltico a Roma, perché tocca i luoghi di cui mi parlava nonna Lucia. Ho scoperto che la Romea Strata in Emilia Romagna è uno degli itinerari internazionali insieme alla Via Francigena e alla Romea Germanica.
Arrivata all’antica abbazia di Nonantola mi sono lasciata avvolgere dalla sua maestà per chiedere che quel cammino, tanto rimandato quanto desiderato, fosse benedetto dal Signore: in fondo, sapevo che si sarebbe trattato ben più di un cammino fisico, ma della scoperta del cuore di luoghi familiari perché parte dei racconti ricevuti nell’infanzia.
Il silenzio dell’abbazia mi ha offerto la chiave per il mio cammino: gustare il silenzio. Troppe volte temo il silenzio, temo di fermarmi e lasciar affiorare i diversi pensieri, ma quel silenzio pieno di vita mi ha toccato il cuore fino a darmi tanta gioia ed entusiasmo per percorrere il primo tratto di strada.
Arrivata a Spilamberto sono andata a vedere di persona lo scheletro di un pellegrino ritrovato alcuni anni fa proprio qui. Gli archeologi hanno infatti confermato che si trattava di una persona di ritorno da Santiago de Compostela grazie alla presenza di una conchiglia sulla testa dello scheletro. Sempre nel piccolo borgo di Spilamberto, ho scoperto che in direzione Vignola, la confraternita di san Bartolomeo sta cercando di riaprire l’antico ospitale per poter offrire riparo ai pellegrini.
La tappa seguente mi ha portata al castello di Vignola, una perla di rara bellezza, lungo la valle del Panaro, che è percorribile lungo gli argini, tra boschetti e piccole spiaggette. Vignola è un borgo raccolto attorno al suo castello, molto vivace e famoso anche per la specialità delle ciliegie… allora non resta che assaggiarle!
Ripartita lungo la Romea Strata, arrivo ai Sassi di Rocca Malatina, una vera e propria meraviglia della natura! Comincio a pensare che nonna Lucia fosse proprio un’intenditrice dal palato fino: la natura è veramente bella anche in pieno autunno in questi luoghi offrendo paesaggi suggestivi dai colori intensi e diversificati! Gustando la bellezza dei Sassi, lo sguardo viene rapito da un vigneto che si dsitingue come una tavolozza di colori: dal verde intenso si passa al giallo oro o al rosso rubino…tutti nella stessa vigna! La varietà naturale riconoscibile anche a vista d’occhio rende davvero significativa questa località!
Dopo i Sassi di Rocca Malatina mi fermo a Fanano, un altro borghetto affascinante, conosciuto per la storia, per il forte legame con la montagna, per la frazione Ospitale e anche per il mirtillo! A Fanano percorro il piccolo centro, mi fermo nel monastero delle monache clarisse che offrono una calda ospitalità e poi riparto per scoprire la frazione suggestiva di Ospitale! Da qui ritorno verso la Croce Arcana, la meta per questo ritorno nella memoria familiare, scoprendo tuttavia che mi sono mossa nella memoria sociale non solo di questi luoghi straordinari, ma di quanti si sono avventurati – anche senza gli strumenti tecnologici moderni – per espiare colpe e penitenze…
Ho toccato luoghi sacri che i miei piedi hanno chiesto di poter calpestare, quasi per timore di calpestare luoghi del cuore di tanti pellegrini morti lungo queste vallate…
Ho scoperto gente affabile e gentile, disponibile ad accompagnare per un tratto di strada….
Ho visto un’altra Italia, meno turistica, meno conosciuta, ma forse molto più interessante!